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“Scegli la vita affinché tu viva, tu e la tua discendenza”

 


25 Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso di loro, disse:
26 «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo.
27 E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
28 Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla finire?
29 Perché non succeda che, quando ne abbia posto le fondamenta e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno comincino a beffarsi di lui, dicendo:
30 Quest’uomo ha cominciato a costruire e non ha potuto terminare”.
31 Oppure, qual è il re che, partendo per muovere guerra a un altro re, non si sieda prima a esaminare se con diecimila uomini può affrontare colui che gli viene contro con ventimila?
32 Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un’ambasciata e chiede di trattare la pace. 33 Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo.

Luca 14,25-33

 

15 …«Vedi, io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male;
16 poiché io ti comando oggi di amare il Signore, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e le sue prescrizioni, affinché tu viva e ti moltiplichi, e il Signore, il tuo Dio, ti benedica nel paese dove stai per entrare
17 Ma se il tuo cuore si volta indietro, e se tu non ubbidisci ma ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli,entrare per prenderne possesso.
18 io vi dichiaro oggi che certamente perirete, e non prolungherete i vostri giorni nel paese del quale state per entrare in possesso passando il Giordano.
19 Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza,
20 amando il Signore, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni. Così tu potrai abitare sul suolo che il Signore giurò di dare ai tuoi padri Abraamo, Isacco e Giacobbe».

Deuteronomio 30,15-20

 

Le nostre scelte non senza conseguenze per noi, per la società, per le generazioni più giovani.
Tutti i giorni compiamo delle scelte, tutti i giorni riceviamo l’invito a considerare le nostre forze e ciò che ne verrà. Quali sono le nostre priorità? E in che modo le vie di Dio incrociano la nostra vita?

I due discorsi che abbiamo letto partono da una benedizione e una promessa iniziale. Tutti sono accolti nella parabola del gran convito di Gesù, e le promesse di Mosè sulla terra riguardano tutte le generazioni, le presenti e le future, e anche le persone che ora non sono qui, nell’assemblea. La benedizione di Dio è per tutti e tutte, è universale.
Anche la terra ne è coinvolta, e con lei animali e piante, tutti gli esseri viventi. Ma perché questo non sia solo enunciato, ma vissuto, il popolo di Dio e ogni credente sono chiamati a riformulare le proprie priorità.
Il discorso di Mosè è come una conclusione e un sommario di un argomentare più lungo. Così invita semplicemente e drammaticamente a scegliere tra la vita e la morte, tra la libertà in Dio o la schiavitù verso Satana. Una scelta di tutto un popolo, che avrà conseguenze sulla sua possibilità di vivere sulla sua terra.

Queste antitesi ben si prestano alla situazione di oggi, in cui siamo chiamati a scelte alternative per far fronte ai cambiamenti climatici. Si può continuare come sempre, ed essere schiavi di consumi energetici che distruggono il mondo. E questa è una scelta che porta alla morte, direbbe Mosè. Oppure si può scegliere la vita, cercare di ridurre la “carbonizzazione” (cioè l’uso pervasivo di combustibili fossili) del nostro stile di vita, vedere in questa crisi epocale una vera e propria opportunità di conversione al Dio della creazione.
Essere discepoli, seguire il Dio del creato, implica oggi di lasciaci coinvolgere da profondi cambiamenti nello stile di vita, cambiamenti necessari perché questa terra piena di benedizioni sia ancora abitabile per i nostri figli e nipoti.


E Gesù, parlando del discepolato, introduce altri due elementi: quello del calcolo e dell’esame della situazione, e quello della croce. Per il calcolo, Gesù fa l’esempio di una costruzione avventata, per la quale mancano le risorse. In giorni di analisi sul recente terremoto ad Amatrice sentiamo tutta la verità terribile di questo monito: considera come costruisci, perché la tua casa non resti a metà, o, peggio, non crolli uccidendone gli abitanti. L’altro esempio è quello di una guerra affrontata con troppo poche capacità; meglio trattare la pace  che far uccidere il proprio popolo.
In un certo senso noi viviamo così, in modo sventato, senza considerare che le risorse del pianeta sono limitate, che la biosfera e il clima hanno fragili equilibri.


Oggi, la voce di Dio che ci invita a scegliere tra la vita e la morte arriva a noi, prima di tutto, dalle vittime dei disastri ambientali, dai profughi ambientali. Donne e uomini, nostre sorelle e fratelli in umanità, che fuggono da desertificazioni o alluvioni, da siccità e da guerre per l’acqua. Sono davanti a noi tutti i giorni e ci chiedono di scegliere - e insieme a loro, scienziati ed economisti, e le generazioni future. Tutti/e loro ci chiedono di scegliere la vita per loro e per noi, e non la morte.


Questa scelta ha un  costo.
Gesù parla di croce e usa un linguaggio forte, perché vuole che siamo consapevoli che qui si tratta di ribaltare le nostre priorità.


Essere discepoli e seguire Gesù significa mettere la nostra fiducia in Cristo, accogliere la sua promessa di relazioni benedette, di capacità di vicinato, reciprocità, perdono, riconciliazione: il Regno di Dio.
Sono orizzonti ampi, parole importanti: sono pratiche che hanno un costo. La croce di Gesù è anche questa ostinazione divina a stare dalla parte delle vittime e a non usare la violenza. La croce ci indica la fatica del discepolato, il nostro investimento personale “Scegli la vita affinché tu viva, tu e la tua discendenza”, un invito e una promessa che in Gesù si sono fatti reali.

 

 

Pastora Letizia Tomassone Sermone di domenica 4 settembre 2016 Chiesa Evangelica Valdese di Firenze

 

 

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Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio 2017
 ©Chiesa Evangelica Valdese di Firenze